23
gennaio

FESTIVAL DI SANREMO 2017: COMPENSO DI CARLO CONTI NON LEGATO AL SINGOLO EVENTO

Carlo Conti

I Conti non sono separati: per dirla con Totò, “è la somma che fa il totale”. A seguito di indiscrezioni sul compenso percepito da Carlo Conti per la conduzione del Festival di Sanremo 2017, la Rai fa sapere che quest’anno il cachet del noto presentatore non sarà legato al singolo evento, ma sarà parte di un contratto di esclusiva che comprende varie prestazioni svolte per l’azienda di Viale Mazzini.

Nei giorni scorsi, alcuni organi di stampa scrivevano che il guadagno di Carlo Conti per la 67ª edizione del Festival si sarebbe aggirato attorno ai 650 mila euro, vale a dire 100 mila euro in più rispetto all’anno scorso. A stretto giro, però, è arrivata la precisazione da Viale Mazzini.

Si precisa che il compenso lordo dell’artista, uno dei volti di punta dell’azienda, non è legato al singolo evento ma inserito in un contratto di esclusiva che comprende la conduzione, la direzione artistica del Festival e di Radio Rai e la realizzazione – in qualità di autore e conduttore – di altre trasmissioni” si legge in un comunicato del servizio pubblico.

Per Maria De Filippi, invece, il problema non si pone: la prima donna di Mediaset, che all’Ariston affiancherà il presentatore toscano, co-condurrà la kermesse a titolo gratuito. Maurizio Crozza, invece, stando ai rumors, dovrebbe partire da una base di 120mila euro per i suoi interventi ironici nel corso delle cinque serate.

La Rai ha inoltre sottolineato che il Festival di Sanremo non pesa sulle risorse derivanti dal canone, e che da almeno due anni è in attivo grazie al contenimento dei costi, agli introiti pubblicitari e ai ricavi commerciali, per un totale stimato quest’anno di 23 milioni di euro. Nei giorni scorsi, lanciandosi in dichiarazioni euforiche sull’esito dell’evento 2017, l’AD di Rai Pubblicità aveva parlato di un fatturato di 25.500.000 di euro.

Infine, da Viale Mazzini hanno fatto sapere che anche durante il Festival proseguirà l’impegno Rai a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma attraverso uno spazio dedicato alla situazione del Centro Italia, unito alla raccolta fondi Ricominciamo dalle scuole. In merito alle iniziative di solidarietà, la Rai ha infine puntualizzato che i fondi derivanti dal canone non possono essere devoluti direttamente a tale scopo.

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7 Commenti dei lettori »

1. eliana rotoli ha scritto:

23 gennaio 2017 alle 13:46

il festival costa comunque troppo e non produce nessuna canzone degna di essere ricordata e queston e’ colpa di chi seleziona i cantanti e le composizioni ,cioe’ del direttore artistico,che comunque riceve compensi astronomici.



2. eliana rotoli ha scritto:

23 gennaio 2017 alle 13:46

il festival costa comunque troppo e non produce nessuna canzone degna di essere ricordata e queston e’ colpa di chi seleziona i cantanti e le composizioni ,cioe’ del direttore artistico,che comunque riceve compensi astronomici.



3. Giuseppe ha scritto:

23 gennaio 2017 alle 13:59

Carlo Conti porta tanti ascolti, il suo stipendio è meritato se pensiamo a quello che fa guadagnare all’azienda. Maria De Filippi a titolo gratuito oltre ad essere un segno di gran signorilità è una chiara manifestazione di potenza, come a dire che se si mettesse in vendita non potrebbero permettersela.



4. Michele ha scritto:

23 gennaio 2017 alle 18:13

Per la direzione artistica di Radio Rai merita sicuramente un lauto compenso. La programmazione musicale di Radio 2 è tornata indietro mediamente di 15-20 anni con playlist infarcite di hit fine anni 90 inizio 2000 all’inverosimile, con qualche pezzo contemporaneo (ma strapassato altrove) a fare da intermezzo.
La selezione più curata e di tendenza che aveva caratterizzato gli ultimi anni è stata totalmente rimpiazzata.

Non mi esprimo poi sui brani sanremesi. Lo scarso riscontro di pubblico nelle settimane successive (non mi allargo ai mesi per non infierire) è sicuramente un vecchio problema non nato con lui. Ma ai suoi predecessori non avevano affidato la direzione artistica di mezza rai.

Il punto è sempre quello. La musica la deve scegliere chi la ama e la ascolta quotidianamente. Non chi ha bazzicato in quel ambiente decadi fa e ha la presunzione di sapere cosa vuole il pubblico oggi dando una fugace sbirciatina alla top 10 qualche mese prima di avviare la selezione.



5. Michele ha scritto:

23 gennaio 2017 alle 18:16

*quell’ambiente



6. Gabriele ha scritto:

24 gennaio 2017 alle 20:42

boicottiamo il festival !
è uno spreco assurdo considerato il terremoto



7. Antonio ha scritto:

29 gennaio 2017 alle 13:24

Non possiamo permetterci il lusso di pagare 135.00,00 euro a serata a un semplice presentatore.Sulla piazza ce ne sono tanti altri che si accontenterebbero di molto meno! Perchè non sono stati interpellati? Forse perchè non sono nel cerchio magico?
Antonio



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