Su Premium, Mediaset non intende giocare al ribasso. Anzi. Nell’incontro avuto a Londra con analisti ed investitori finanziari, il vicepresidente del Biscione Piersilvio Berlusconi ha rilanciato la strategia sulla pay tv, prevedendo una rifocalizzazione e un taglio dei costi. L’obiettivo del piano triennale 2017-2020 è, in sostanza, quello di invertire la rotta e di permettere a Premium – oggi in perdita di 100 milioni l’anno – di contribuire in modo significativo al miglioramento dei margini operativi di Mediaset Italia. Ecco le cifre dell’operazione.
Secondo le stime presentate alla comunità finanziaria, Premium dovrebbe dare un contributo di 200 milioni di euro su una crescita totale di 468 milioni di utile operativo prevista per Mediaset Italia entro il 2020. L’intera manovra dovrebbe reggersi su cinque linee di intervento: 90 milioni dovrebbero arrivare dall’incremento delle quote di mercato sul mercato pubblicitario italiano (dal 37,4% attuale al 39%), 45 milioni dal miglioramento del mix di investimenti e ottimizzazione, 10 milioni dall’esecuzione del piano industriale sulle attività radiofoniche, 123 milioni da miglioramenti organizzativi. E 200 milioni, appunto, dal nuovo progetto su Premium.
L’intenzione dichiarata è quella di rendere la pay tv “sostenibile indipendentemente dall’esito delle aste sui diritti del calcio“, che il Biscione non intende più strapagare come avvenuto con la Champions (investimento che non ha dato i risultati sperati). Quello sul calcio sarà quindi “un approccio opportunistico“, mentre sul fronte dei contenuti è prevista l’apertura a contenuti di terzi, sfruttando gli accordi con altre piattaforme OTT per quanto riguarda le serie e il cinema.
Nel piano strategico si prevede inoltre, entro la fine del 2017, il lancio di nuova piattaforma gratuita (a differenza di Infinity) e con pubblicità, con la library dei contenuti dei canali in chiaro fruibili on demand. Nell’ottica di uno snellimento della macchina operativa, si punta infine alla separazione della piattaforma tecnologica dall’attività editoriale.
“Il piano prevede di sviluppare il nostro core business, cioè la tv gratuita, e in particolare l’estensione dei contenuti su tutte le piattaforme digitali. Con quello che ha creato negli ultimi anni, Mediaset ha una forza abbastanza unica (…) I numeri sono positivi e gran parte li avremmo fatti comunque al di là di Vivendi” ha dichiarato Piersilvio Berlusconi.
Le future mosse del colosso francese, però, non sono certo irrilevanti. E lo stesso piano strategico presentato dai vertici di Mediaset dovrà tenerne conto. Le reali intenzioni di Vivendi – che assicura di voler stipulare un’alleanza col Biscione - sono oggetto di scrupolosa attenzione.
“Come Mediaset siamo aperti a qualunque proposta possa creare valore e avere un senso industriale. Ma nessuna proposta ci è arrivata, noi non sappiamo altro rispetto a quello che leggiamo sui giornali (…) Per noi è bene accetta qualunque cosa vada nel senso di creare valore per Mediaset. Il problema è se stiamo parlando di cose che vanno in quel senso o dell’interesse di un solo azionista” ha affermato Berlusconi al riguardo.
1. masterx ha scritto:
20 gennaio 2017 alle 12:50