Stasera scatterà il cronometro. E Matteo Renzi sarà tra i primissimi a sperimentarlo. Con l’entrata in vigore della par condicio referendaria, infatti, i programmi d’informazione Rai dovranno attenersi a regole più rigide sui tempi di parola concessi ai vari esponenti politici, da qui sino al 4 dicembre (giorno della consultazione elettorale). E anche il premier, che stasera sarà ospite a Politics su Rai3, non potrà sottrarsi al vaglio inflessibile del timer.
Ogni volta che Renzi (e gli altri politici) parleranno di riforma costituzionale scatterà un conteggio temporale per garantire un equo trattamento alle posizioni in campo. La soluzione sarà adottata questa sera anche a Politics, dove il Presidente del Consiglio riceverà le domande di Bianca Berlinguer, Stefano Feltri, vicedirettore del Fatto Quotidiano, e Claudio Cerasa, direttore del Foglio.
Per l’inquilino di Palazzo Chigi, abituato a prendersi ampi spazi nei suoi blitz televisivi ormai quotidiani, sarà forse una prova di resistenza. In realtà, più che ai tempi di parola il premier sembra interessato ad un altro dato forse più strategico: quello degli ascolti. I ben informati sostengono che Renzi sia molto attento ai risultati di share che le proprie ospitate registrano. Del resto, la capacità di attrarre pubblico è pur sempre un riscontro in termini empatia, dote che – secondo alcuni sondaggi – il premier avrebbe bisogno di riacquistare.
La sua passione per i dati Auditel Renzi l’ha dimostrata anche nella recente ospitata a L’Arena. Al cospetto di Giletti, il premier ha più volte fatto riferimento agli ascolti televisivi, complimentandosi col conduttore per il programma con Mogol e vantandosi del riscontro di pubblico da lui ottenuto nel dibattito su La7 con Zagrebelsky (8% di share). E, proprio domenica, L’Arena con Renzi ha raggiunto il 22.1% nella seconda parte: un buon risultato, anche se il premier non ha fatto il botto.
Il duello tra il premier e Marco Travaglio a Otto e mezzo (tenutosi lo scorso 22 settembre) aveva interessato 2.285.000 spettatori (9.3%). Maria Elena Boschi, invece, ha totalizzato l’8,4% nel faccia a faccia con Matteo Salvini organizzato sempre da Lilli Gruber il 7 ottobre scorso. Pochi giorni prima, la ministra per le riforme si era confrontata con Stefano Parisi a Porta a Porta, raggiungendo il 9%.
Dati alla mano, Renzi deve essersi convinto di essere l’esponente pro-riforma che richiama più pubblico: per questo la sua presenza televisiva si preannuncia costante da qui sino alla data decisiva del referendum. Telespettatore avvisato, mezzo salvato.
1. dan ha scritto:
11 ottobre 2016 alle 18:41