“Baudo è una mia scelta, come tutte le scelte della rete“. Sul ritorno a Rai1 del Pippone nazionale Andrea Fabiano ci mette la faccia. Durante l’audizione tenutasi ieri in Commissione di Vigilanza, il direttore del primo canale del servizio pubblico ha rivendicato la discussa decisione di affidare la prossima edizione di Domenica In al celebre presentatore siciliano. Poco prima, il senatore forzista Maurizio Gasparri lo aveva pure irriso, definendo la sua scelta “una cosa incredibile”.
“Volevo segnalare al direttore che le gemelle Kessler sono ancora vive e quindi sarebbe un peccato lasciarsele sfuggire” ha ironizzato Gasparri a Palazzo San Macuto, invitando Fabiano a rendere conto della sua decisione.
“Pippo Baudo è una mia scelta, come tutte le scelte della rete. E’ una scelta che ho fatto e proposto al DG partendo da una semplice considerazione: Domenica In è un programma storico e per celebrare i suoi quarant’anni mi è sembrato interessante proporlo a chi più di tutti lo ha condotto nella sua storia, Pippo Baudo appunto, che sappiamo essere il professionista che è e sappiamo che tipo di televisione propone. Punto” ha affermato il direttore di Rai1.
Il responsabile della prima rete ha così replicato a quanti facevano notare che un nome come quello di Baudo non fosse propriamente sinonimo di novità.
“E’ ovvio che l’innovazione di Rai e Rai1 non passa da una singola scelta che riguarda un programma che va in onda per 90 minuti nell’arco di una settimana. Costruire una teoria sul fatto che Rai e Rai1 non innovano sulla base di una singola scelta francamente mi sembra un po’ ingeneroso. Sono altre le scelte di innovazione” ha chiosato.
E tra le novità Fabiano cita le fiction ma anche l’intrattenimento, genere che – ha argomentato il direttore – verrà rilanciato con quattro nuovi programmi. Due di questi andranno in seconda serata: al riguardo, il numero uno della rete ammiraglia ha enfatizzato l’arrivo di Bollani, che proporrà “una trasmissione molto pop . Non sarà solo jazz”.
Poi Fabiano ha elencato i punti fermi del suo progetto per Rai1:
“Il primo è portare contenuti e linguaggi che non si sono mai visti su Rai1, come Cose Nostre, Petrolio, lo spettacolo di Bolle o la prima della Scala. Il secondo è aumentare la varietà dei generi e dei volti presenti sulla rete. Il terzo è la reattività. Rai1 è un canale che deve vivere sintonizzato su quello che succede nel mondo, pronta a demolire quello che ha deciso di fare per seguire quello che accade” ha detto.
Il direttore ha anche parlato di orientamento all’informazione e – rispondendo ad una domanda sul tema – si è espresso sul tema delle risorse interne alla Rai.
“Io sono una risorsa interna e ho la tendenza genetica a proseguire in questo senso. Giammaria, ad esempio, è un giornalista Rai con cui abbiamo costruito un progetto che verrà rafforzato con speciali in prima serata, portandolo su terreni di linguaggio assolutamente nuovi. Sul fronte dell’informazione è più facile lavorare su risorse interne. Sull’intrattenimento è più difficile. La stragrande maggioranza dei prodotti di Rai1 sono di produzione interna, ma anche se sono di produzione esterna la Rai non è che non fa nulla, è sempre presente“.
1. Rocco ha scritto:
21 luglio 2016 alle 12:56