Moodboard, coming of age e multipiattaforma. Sono queste le parole chiave della fiction Rai per il biennio 2016-2018. Sull’offerta futura di serie e miniserie della tv di Stato non si avevano notizie chiare da qualche mese. Una situazione d’incertezza lamentata da più di una casa di produzione, da tempo in attesa di avere il via libera per la scrittura o la realizzazione delle proprie fiction. Finalmente le nubi sembrano essersi diradate e si intravedono all’orizzonte le prime importanti direttive.
Si parte dal claim Nessuno escluso, tanto caro al direttore di RaiFiction Tinny Andreatta. Questa volta però lo slogan ha un eccezione differente. Se in passato ci si riferiva alla possibilità di dare a tutte le case di produzione la possibilità di proporre prodotti per la Rai, ora con Nessuno Escluso si vuol proporre un’offerta in grado di accontentare tutti, giovani e adulti. In altre parole una fiction che soddisfi le esigenze e i gusti di ogni classe generazionale. Fiction per tutte le età, la cui valutazione passa direttamente al DG Antonio Campo Dall’Orto, e non più al CDA Rai, al quale spetta soltanto esprimere il proprio parere nel caso di progetti con un budget superiore ai 10 milioni di euro o con caratteristiche strategiche per l’immagine dell’azienda.
La sfida principale, nonché più ostica, per mamma Rai appare chiaramente quella di intercettare il pubblico dei più giovani, da sempre molto lontano dall’offerta della tv pubblica. Per ritrovare il target da tempo perduto, e mai come in questi anni attratto da numerose altre offerte come il web, lo streaming e i nuovi canali digitali e satellitari, la Rai ha deciso di scendere in campo con un’offerta che vedrà impegnate, con ruoli, stili, budget e obbiettivi differenti, Rai1, Rai2, Rai3, ma anche Rai4.
Rai1 – Nella fiction maggiore attenzione a giovani e uomini
Alla prima rete spetterà naturalmente la fetta più grossa della torta. La fiction per Rai1 continuerà, infatti, a rappresentare la principale offerta di prima serata. Si punterà su titoli evento, biografie di grossi personaggi, family, gialli e action. Il tutto con maggiore attenzione al pubblico maschile, spesso dimenticato in passato. Non mancheranno fiction in grado di raccontare il nostro Paese al presente o nel recente passato, e come anticipato ampio spazio verrà dato a produzioni in grado di avvicinare il pubblico dei più giovani. Sulla scia del successo di Braccialetti Rossi, si punterà sul “coming of age”, ovvero storie raccontate dal punto di vista dei ragazzi.
Rai2 – Fiction contemporanee e di rottura
Destare l’interesse dei giovani, distratti da altre offerte, ma allo stesso tempo abituati ai canoni delle serie internazionali sarà invece il compito principale di Rai2. Sulla seconda rete troveranno spazio produzioni di rottura, con linguaggi più moderni rispetto a quelli di Rai1. Dopo L’Ispettore Coliandro, magistralmente interpretato da Giampaolo Morelli, arriverà la serie su Rocco Schiavone, l’anticonformista Vicequestore, nato dalla penna di Antonio Manzini, interpretato da Marco Giallini. Nel palinsesto saranno presenti anche sketch comedy.
Rai3 – Docu-fiction e tematiche sociali
Su Rai3 continuerà l’immarcescibile Un Posto al Sole, dove da sempre il genere soap convive con tematiche di forte stampo sociale. Tematiche che saranno presenti anche in altre produzioni, realizzate sotto forma di docu-fiction. Nonostante i tiepidi risultati di Non Uccidere, si proseguirà inoltre a sperimentare con prodotti true e crime.
Rai4 – Produzioni sperimentali e multipiattaforma
Per Rai4, al suo debutto nel mondo della serialità nostrana, spetterà invece – compatibilmente con i mezzi e con le risorse a disposizione – proporre progetti sperimentali di natura digitale, destinati ad una fruizione multipiattaforma, anche in questo caso rivolti ad un target giovane.
Fiction Rai – Si punta sulla lunga serialità
Sul fronte prettamente tecnico si punterà sul contenimento dei costi, offrendo soprattutto una lunga serialità con un minimo di 12 e un massimo di 26 episodi. Altro obbiettivo sarà quello di ridurre i tempi di attesa, creando dei piani di lavoro che permettano di non far passare troppo tempo da una stagione all’altra. La novità più importante – per la verità già adottata da alcune case di produzione – è rappresentata dalla richiesta da parte della Rai di un moodboard obbligatorio, ovvero una scheda che mostri con maggiore dettagli il “sapore” della fiction, per quanto riguarda immagini, suoni, colori e tutti gli elementi che caratterizzano ed identificano il prodotto da realizzare. Un moodboard in grado di permettere alla Rai di scegliere con maggiore attenzione i prodotti sui cui investire. Tante buone intenzioni e voglia di cambiamento dunque in quel di Viale Mazzini. Riusciranno Dall’Orto e Andreatta a vincere la scommessa?
1. ciak ha scritto:
18 giugno 2016 alle 08:08