Il venerdì è proprio quel giorno lì. Quello nel quale, guardando La Vita in Diretta, ti chiedi: “ma perchè mai – in un periodo nel quale low cost e spending review sono passati dall’essere un disco rotto ad una desolante realtà – Cristina Parodi deve continuare a condurre il contenitore pomeridiano di Rai 1 da Milano?”.
Perchè se sino a fine ottobre la scusa dell’Expo poteva continuare a spalleggiare i desiderata della first lady di Bergamo, adesso non sembra esserci proprio ragione perché il programma (che fu) principe del daytime nostrano continui a sdoppiarsi tra Roma e Milano. Già la scelta risultava discutibile ai tempi dell’Esposizione Universale di Milano (gli argomenti legati all’Expo sono stati irrilevanti e non c’era la necessità di trasmettere da Milano per avere degli ospiti che ben potevano collegarsi con Roma), ora – terminato Expo – non si riesce proprio a ravvedere una motivazione che si sposi con le più elementari logiche di un’azienda pubblica.
Marco Liorni e Cristina Parodi, dunque, ogni sacrosanto venerdì, si separano in casa e presentano la loro trasmissione pomeridiana a distanza. Nell’ultimo giorno lavorativo della settimana, l’elegante giornalista alessandrina si trasferisce a Milano in uno studio preparato ad hoc in Corso Sempione, lasciando il collega solo soletto in quel di via Teulada.
In un primo momento, la Parodi aveva anche dichiarato che quella del venerdì sarebbe diventata “una giornata diversa, la giornata glam“: in realtà, da Milano la giornalista parla spesso di argomenti molto seri e di stringente attualità con ospiti che potrebbero essere intervistati anche negli studi romani. La distanza, inoltre, rende il dialogo tra i due conduttori inevitabilmente più meccanico.
Perché, dunque, in Rai hanno deciso di mantenere l‘inspiegabile consuetudine settimanale? Viene facile pensare che l’appuntamento milanese continui ad essere un ‘benefit’ concesso a Cristina per permetterle di trascorrere il weekend nella vicina Bergamo, dove vivono il marito Giorgio Gori ed i figli.
Se davvero così fosse, viene da chiedersi con quale criterio a Viale Mazzini si concedono certi privilegi o si assecondano eventuali necessità personali dei conduttori. E in quali altri casi avviene ciò? Inoltre, saremmo curiosi di conoscere i costi per il mantenimento di uno studio e di una diretta (con relativi ospiti e personale tecnico) messi in funzione solo per un paio d’ore alla settimana.
Liorni e Parodi fanno bene il loro lavoro da Roma: è davvero indispensabile mantenere acceso il pied à terre milanese de La Vita in diretta?
1. GiusMol ha scritto:
13 aprile 2016 alle 17:12