Saluta il pubblico con tono affabile, ma senza convenevoli: le notizie non possono attendere. Alessandro Cecchi Paone debutta alla conduzione del nuovo Tg4 nell’edizione delle 19 e lo fa con uno stile composto, preciso, che tuttavia non rinuncia alla colloquialità. L’ex volto del Tg2 ed ex divulgatore de La Macchina del Tempo è tornato a vestire i panni dell’anchorman dietro al bancone di un notiziario. A distanza di anni (e di esperienze), il giornalista è passato dai documentari alle news, ma – in fondo – l’approccio non è cambiato.
Al Tg4 Cecchi Paone si è presentato come un divulgatore di notizie: la sua conduzione, infatti, ha tentato di unire il racconto incalzante dell’attualità alla necessità di un approfondimento della stessa. Il giornalista, ad esempio, si è soffermato a spiegare cosa sono le società off shore e, parlando dello scandalo fiscale di Panama, ha mostrato al pubblico il celebre cappello che prende il nome proprio dallo Stato americano. Poi, sul caso Regeni, ha chiosato: “secondo me l’Egitto ci prende in giro“.
Ieri sera, invece, il nuovo mezzobusto ha esibito una maschera di Anonymous per spiegare l’attività dell’hacker ritenuto il divulgatore dei Panama Papers. Una delucidazione, quest’ultima, ragionevolmente riservata ad un pubblico di età avanzata, che ha poca dimestichezza con la rete. Al di là di qualche eccesso didascalico che può rallentare il flusso delle news, la conduzione di Cecchi Paone si distingue per garbo e professionalità.
Certo, la scelta di un volto noto come il suo come potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, che da una parte attira e fidelizza il pubblico, ma dall’altra lo espone ad un tg a rischio personalizzazione (almeno nei primi tempi, quando vedremo Cecchi Paone sette giorni su sette). Al riguardo, va precisato che finora il conduttore ha mostrato equilibrio ed ha saputo imporre un giusto primato alle notizie. Ma non sempre. L’altro ieri, ad esempio, annunciando un servizio sulle nozze nei luoghi d’arte, ha aggiunto: “io sono stato sposato felicemente per dieci anni“. Va bene la colloquialità, ma non esageriamo.
Interessante la scelta di piazzare, a conclusione del tg, uno spazio d’approfondimento con ospiti. Ieri si parlava di Donald Trump, rispetto al quale il conduttore ha lasciato intuire il proprio giudizio critico. Il mini-talk è un’ulteriore prova di resistenza per Cecchi Paone, che – dopo anni da opinionista d’assalto – è ora chiamato ad un ruolo diverso. Noi siamo per la ’separazione delle carriere’, almeno per la durata del notiziario.
1. emage ha scritto:
6 aprile 2016 alle 11:54