Promossi
9 a Downton Abbey. Un ritratto realistico e affascinante di un’epoca e di un mondo a noi sin troppo lontano, descritto con una finezza narrativa che non ha eguali nella serialità contemporanea. In Downton Abbey più che le storie vincono le ambientazioni, i personaggi, i dialoghi e la regia. L’acclamata serie inglese si è conclusa anche in Italia, dove non ha avuto vita facile come in madrepatria. Tuttavia su La5 l’ultima stagione ha toccato, nella non facile collocazione domenicale, picchi superiori al 2 percento di share.
8 a Leonardo Di Caprio. Dopo un tam tam mediatico globale, l’interprete è riuscito a trionfare, come miglior attore protagonista, nella lunga notte degli Oscar. Il “caso” non è servito però ad aumentare gli ascolti in America (dato più basso degli ultimi 8 anni), mentre in Italia la cerimonia è stata trasmessa anche in chiaro arrivando a superare nella notte il 13% (con poco più di 150 mila spettatori) su Tv8.
7 al ritorno di Simona Ventura a Le Iene. A 18 anni dal loro debutto, il trio Volo-Pellizzari-Ventura mantiene intatta la verve e continua a convincere.
6 a Quasi Quasi Rischiattutto – Prova Pulsante. Grazie alla durata bonsai, la striscia che precede l’arrivo del quiz lanciato da Mike Bongiorno incuriosisce e assume significato. Certo il set tra il low cost e il vintage non è il massimo ma, considerato altresì il garbo, ci si può passare sopra.
Bocciati
5 a Maggioranza Assoluta. Se ne parla da anni ed è finalmente approdato su Italia1 il format che mette in gara le opinioni. Meccanismo interessante a fronte di una resa televisiva mediocre complice la scelta di opinionisti / concorrenti poco felice e forse qualche problemino autorale.
4 ai “riciclati” dell’Isola dei Famosi. Claudia Galanti, Enzo Salvi, Fiordaliso… Un po’ più di fantasia, no? (qui il cast completo)
3 a Le amiche di mamma. Ai nostalgici de Gli Amici di Papà (pochi, pochissimi in Italia) il sequel targato Netflix può suscitare interesse, il restante pubblico invece sarà probabilmente rimasto perplesso per una produzione che effettivamente sembra ferma agli anni 80. L’aggravante è che se tre uomini, alle prese con dei bambini da crescere, fanno notizia, tre donne sono la norma o quasi. La versione italiana è “azzoppata” da un doppiaggio pessimo, “arricchito” dal sottofondo di risate (che normalmente nelle versioni italiane vengono eliminate o drasticamente ridotte ma evidentemente gli americani di Netlfix lo ignorano). Allo stesso tempo, se in America la piattaforma on demand è pronta per parlare ad un pubblico generalista, con un prodotto tradizionale, in Italia per farsi notare necessita di produzioni alla frontiera.
2 alla reazione di Al Bano in merito alla sospensione di Così Lontani, Così Vicini. Dopo tre stagioni, Al Bano si rende conto che nel programma si piangeva troppo, che la gente vuole anche distrarsi e che avrebbe fatto meglio a seguire le sue sensazioni non accettando il programma (qui maggiori info – occhio al commento lasciato da Romina Power).
1 alla faida dei Bramieri. E’ triste che un grande nome dello spettacolo italiano venga ricordato per le beghe dei suoi familiari. E, purtroppo, non è l’unico.
1. Filippo ha scritto:
1 marzo 2016 alle 15:46