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dicembre

BANCA ETRURIA, CROZZA STRIGLIA RENZI E LA BOSCHI: MARIA ELENA, DOV’ERI? NON FAI UN CAZ*O! (VIDEO)

Crozza nel Paese delle Meraviglie

La vicenda personale e quella politica si sono sovrapposte. Così, Maria Elena Boschi è balzata al centro delle polemiche nel giorno in cui il governo ha provveduto al salvataggio di quattro banche, tra cui quella di cui suo padre è stato vicepresidente per otto mesi. “Il governo non fa favoritismi o leggi personali” ha precisato il ministro, ma il dibattito non ha accennato a smorzarsi. E tra i ‘commentatori’ più pungenti si è inserito Maurizio Crozza, che ieri sera su La7 ha sferzato la Boschi e Renzi a colpi di satira.

Crozza nel Paese delle Meraviglie, il comico ha ironizzato sul crac delle banche. “Tra gli amministratori di Banca Etruria c’erano anche persone per bene. Non erano tutti tipi loschi, c’erano anche tipi Boschi” ha scherzato, entrando a gamba tesa sulla vicenda. Poi la prima stoccata:

Il papa era vicepresidente, il fratello era dipendente e lei (Maria Elena, ndDM) era azionista. Tutti per bene. Erano così per bene che parlare di soldi fregati ai risparmiatori era troppo volgare. A casa non ne parlavano mai (…) La Boschi oltre ad essere azionista è anche ministro. E non sapeva cosa stava succedendo in quella banca? Ma non poteva avvisare Renzi? Voi mi direte che quando si incontrano hanno tante cose da dirsi: la Prima della Scala, la nuova cover dell’iPhone, il risvolto dei pantaloni di Renzi. Ci sono delle priorità, non è che uno pensa subito ai risparmiatori fregati“.

In seguito Crozza ha parodiato la kermesse della Leopolda, travestendosi da Renzi. Spronato dalla voce fuori campo di Andrea Zalone, il finto premier ha risposto sulla questione delle banche. Maurizio-Renzi ha chiamato accanto a sé una sosia della Boschi e ha negato che sul salvataggio di Banca Etruria vi sia stato un conflitto di interessi.

Inscenando un surreale botta e risposta con la finta Boschi, il comico ha giustificato ironicamente il ‘ministro’ facendole spiegare dove fosse durante le riunioni parlamentari e le commissioni per non accorgersi del decreto salva-banche. Risposta (volutamente paradossale): dal parrucchiere, dall’estetista, a pilates. “Questa è la prova provata che Maria Elena… non fai un cazz0!” ha concluso con stupore il premier interpretato da Crozza. E giù risate.

Con una manciata di battute taglienti, il comico genovese ha strigliato il governo su una vicenda destinata a far discutere ancora per giorni. Mentre gli ospiti dei talk show si arrovellano e disquisiscono sul tema (ma non potrebbero fare altrimenti: stanno lì per dibattere), tocca al comico strillare che il re è nudo. I contribuenti squattrinati, invece, senza braghe lo erano già.



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1 Commento dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

12 dicembre 2015 alle 17:14

Scontato e poco graffiante perché il problema in questo frangente non è il conflitto di interessi del ministro ma un trentennio di politica italiana che non ha fatto che ripetere, fino ad oggi, il mantra della assoluta solidità del sistema bancario italiano. La satira dovrebbe anche farsi portavoce di nuove idee, magari conculcate dal potere che si vuol mettere in berlina. Ma per far questo occorre che le nuove idee ci siano e siano veramente valide. Altrimenti non si sferza altro che l’aria fresca dicembrina.



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