29
settembre

TV SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI: MATTINO CINQUE DALL’ANALISTA!

Federico Novella e Federica Panicucci

Federico Novella e Federica Panicucci

- Terapeuta: Eccoci qui, buongiorno.
- Paziente: Buongiorno a lei.

- T: Allora, mi dica, lei chi è?
- P: Io sono Mattino Cinque.

- T: Bene Mattino Cinque, cosa la porta da me?
- P: Allora, ecco, io non ho un vero e proprio disturbo, più che altro ho un problema di atteggiamento, praticamente non riesco mai a portare a termine ciò che comincio. All’inizio sono sempre propositivo e pieno di energia, ma poi mi stufo subito. Mi stanco in fretta e così porto a termine le cose solo per dovere, in modo approssimativo. Quindi mi chiedo, anzi Le chiedo, perché? Ma succede solo a me? Persino mio fratello minore, Pomeriggio Cinque, con tutti i suoi problemi, riesce a terminare quel che inizia!

- T: La sento molto provato. Si calmi e andiamo con ordine. Mi parli un po’ di lei, chi è? Dove vive?
- P: Si, ok. Io vivo a Cologno Monzese, vado in onda su Canale 5 dal lunedì al venerdì, dalle 8.45 alle 11.00 di mattina. Mi conducono Federica Panicucci e Federico Novella.

- T: Ok. E che tipo di programma crede di essere?
- P: Mi definirei un contenitore mattutino.
- T: Mm. E cosa contiene?
- P: Un po’ di tutto, cronaca nera, cronaca rosa, rubriche culinarie, l’oroscopo al lunedì, approfondimenti politici, temi d’attualità.

- T: Ahhh, vedo che non si fa mancare proprio niente. Allora mi parlava della sua difficoltà nel portare a termine le cose iniziate, provi a farmi degli esempi.
- P: Sì, ok. Le faccio un esempio attuale. Quest’anno ho avuto la possibilità di rinnovare il mio look. Non si è trattato di un vero e proprio restyling perché le finanze erano modeste, bensì di un leggero aggiornamento della mia immagine: cambio di studio e modifiche alla grafica.
- T: Mmm, continui.
- P: Ecco sì, quando è arrivata la notizia del cambio di studio si è subito creato un gran fermento, ci aspettavamo tutti qualcosa di nuovo e di bello. Immediatamente è nata l’aspettativa di trovare una disposizione dello studio più funzionale per un programma del mattino e grafiche più piacevoli dal punto di vista estetico. C’era fibrillazione, c’era grande attesa!

- T: E poi?
- P: Invece poi l’interesse è calato ed alla fine ci siamo ritrovati con questo studio qua. Ma l’ha visto? Le possibili visioni dello studio sono due. La prima ha un centro palco ed un grande led che certi show di prima serata se li sognano. Questo fronte trasmette un forte senso di staticità e di monotonia, il che non è il massimo per un programma mattutino. Al contrario, la seconda angolatura dello studio è compressa, in 3 metri quadri ci sono 3 schermi, un tavolo, sedie a volontà e pure un corridoio vuoto in cui il conduttore passeggia. Il pubblico sistemato lateralmente non rientra in nessuna inquadratura se non in quelle fatte apposta. Gli arredi sono inesistenti, ad eccezione di sedie bianche e tavoli trasparenti. E le sedute? 2 per tipo: 2 sgabelli, 2 poltrone, 2 sedie. E se gli ospiti sono 4, sono posizionati 2 sulle sedie di fronte a 2 sugli sgabelli.

- T: Ok. Insomma lo studio è stato progettato in modo poco funzionale alle sue necessità.
- P: Esatto. E le grafiche? Ha presente quando va dal parrucchiere, si taglia i capelli di un centimetro e nessuno se ne accorge ma ha buttato 50 euro? Ecco, è andata così. Anonime!

- T: Ho capito, effettivamente non è una bella esperienza. Ma al di là da questi elementi estetici, ci sono altre situazioni in cui intraprende un percorso e poi a metà lo abbandona per disinteresse, ritrovandosi poi con risultati scadenti e insoddisfacenti?
- P: Sì, per esempio quando strutturo i miei contenuti.

- T: Ahh, mi spieghi meglio.
- P: Sì. Vede, ogni giorno mi occupo di argomenti diversi. Inizio la puntata con la telefonata di Belpietro, poi arriva la cronaca nera ed in seguito propongo una discussione su temi d’interesse socio-politici. Come vede, inizio bene, con spazi ampi e ben strutturati. Ma poi, anche in questo caso, mi stufo ed inizio ad infilare in scaletta un argomento dopo l’altro, a ritmo vario, passando dal gossip più futile ai temi di spettacolo, all’intervista a Miss Italia. Poi però torno al fatto di cronaca di inizio puntata e ri-ospito gli stessi ospiti, ma per sicurezza lo riprendo anche a metà trasmissione. Magari aggiungo anche altri argomenti minori, qua e là, ma gli dedico poco spazio. Alla fine arrivano le ricette di Samya.

- T: Mm. La prima parte di puntata mi pare ben ordinata, la seconda invece è molto confusa. Da quello che mi sta dicendo, mi arriva l’impressione che sia un po’ assemblata alla rinfusa.
- P: E’ sempre il solito problema, partiamo bene ma poi ci areniamo. Anche con gli ospiti ci capita. Li ricerchiamo di modo che siano ferrati sull’argomento su cui sono chiamati ad intervenire, però poi ci dimentichiamo di specificarlo. Mi riferisco al fatto che presentiamo gli esperti senza dire di cosa sono esperti; oppure a volte li presentiamo solo con il loro nome, mentre altre volte sottolineiamo solo la loro professione, cosa capirà il pubblico?

- T: Mm, ok. Anche questo tratto è molto confuso. Almeno dei suoi conduttori è contento?
- P: Beh, insomma. Mi sono affezionato a loro, però dal punto di vista sembrano dei supplenti. Presentano con correttezza i vari argomenti, ma traspare la loro lontananza da essi. Entrambi i conduttori non sembrano mai nel loro elemento. Paiono sempre due conduttori inseriti in un programma che in fondo non è il loro programma. Il loro stile, sebbene per diversi motivi, è pacato al limite dell’anonimo. E poi, per fortuna che cambiano vestito ogni giorno, altrimenti non riusciremmo a distinguere una puntata dall’altra!

- T: Ok, vedo che è un fiume in piena. Ha tante cose da dire ed è un bene il fatto che rimanga così auto-consapevole di sé. Credo di aver compreso che il suo problema principale sia l’incostanza. Perde facilmente la motivazione verso quello che sta facendo, porta a compimento le attività iniziate con pressapochismo e di conseguenza il risultato finale è insoddisfacente.
- P: Esatto!

- T: La diagnosi è chiara: insoddisfazione da altalenante pressapochismo.
- P: Quindi?
- T: Nulla di grave. Credo che la mancanza di motivazione derivi dal fatto che non ha una chiara direzione di navigazione. Lei lavora, ma verso quale destinazione? Vede signor Mattino Cinque, lei si definisce un contenitore, ma ad oggi mi pare più simile ad un raccoglitore. Ho l’impressione che lei non realizzi una ricerca personale dei temi da affrontare e dello stile con cu farlo, ma piuttosto si limiti a raccogliere quel che trova in giro, assemblando il tutto con precari pezzi di scotch.
- P: Ed ora?
- T: Ora ci pensi un po’ su, la prossima volta ne riparleremo.
- P: Ok. Va bene. Ci penso su.
- T: Per ora arrivederci.
- P: Arrivederci.



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1 Commento dei lettori »

1. duff ha scritto:

29 settembre 2015 alle 16:25

Analisi stra-azzeccata! L’idea in generale del contenitore mattutino é buona, sono le scelte successive che stanno portando alla rovina Mattino Cinque. Potevano rifarsi quest’anno con uno studio nuovo di zecca, e invece sono toccate loro le frattaglie di Domenica Live (la seconda parte dello studio), uno spazio che nemmeno la metá dello studio vecchio, triste e spoglio. Ma il segreto della riuscita o meno di un programma, e lo sappiamo bene, sono i conduttori: Panicucci e Novella sono buoni conduttori, in qualsiasi programma ma non a Mattino Cinque. Novella é un giornalista, nello spiegare gli argomenti é normale la sua spartanitá, ma allo stesso tempo eccessiva. Odioso quando stronca i battibecchi tra politici ancor prima che nascano, praticamente parla mezz’ora lui e trenta secondi tutti gli ospiti insieme. La Panicucci soffre di un effetto boomerang: Piú si sforza a fare la umile e la caciarona e piú mostra l’effetto spocchia. D’accordo sul vostro pensiero riguardo la scaletta dei contenuti, la cronaca nera meglio trattarla all’inizio e poi basta. Originale l’idea della cucina all’ultimo, ma Samya deve levare proprio mani. In sintesi, Mattino Cinque non é messa male ma si sta avviando verso il fallimento. Il primo passo da fare, secondo me, é cambiare i conduttori. Dello studio ci accontentiamo anche del magazzino delle scope di Cologno.



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