15
luglio

IO NON MI ARRENDO: BEPPE FIORELLO RACCONTA IL DRAMMA DELLA “TERRA DEI FUOCHI”

Io non mi arrendo

Beppe Fiorello di nuovo in tv. L’attore siciliano, uomo d’oro della fiction Rai, è pronto a tornare nella prossima stagione televisiva con la miniserie Io non mi arrendo. La fiction ripercorrerà in due puntate la vita di Roberto Mancini, il vice commissario morto a causa di un tumore nel 2014, dopo aver a lungo indagato sui rifiuti tossici in Campania. Fiorello vestirà i panni del protagonista, ribattezzato Marco Giordano, un investigatore tenace, con un forte senso del dovere.

Intervistato dal quotidiano La Repubblica, l’attore, che ha accettato il ruolo dopo aver letto le prime pagine del soggetto, presenta così la miniserie:

“Avevo le lacrime agli occhi, attraverso questo poliziotto raccontiamo cosa vuol dire avere senso del dovere. Vogliamo restituire il ritratto di una persona vera, non di un eroe, anche se in questo Paese chi fa il proprio dovere lo diventa. Si fa una distinzione tra terra dei veleni e terra dei fuochi, i veleni sono stati sversati prima e ora s’incendiano, sono modalità diverse, devastanti. Ma l’allarme non appartiene solo alla Campania, hanno scoperto veleni anche in Puglia e in Lombardia. L’Italia è stata l’immondezzaio dell’Europa. Tanti sapevano, pochi parlavano. Dove tutti sono colpevoli nessuno lo è, la camorra ragiona così”.

Coprodotta da Picomedia e RaiFiction, Io non mi arrendo vede dietro la macchina da presa il regista Enzo Monteleone, che firma anche il soggetto insieme a Jean Ludwigg e Marco Videtta,  con la collaborazione dello stesso Fiorello e di Monika Dobrowolska, la moglie di Mancini. Come anticipato dallo stesso Monteleone, la fiction – destinata alla prima serata di Rai1 e girata non senza polemiche in Puglia – intreccia indagini e vita privata.

Io non mi arrendo – Foto

“Con la moglie abbiamo ricostruito il mondo degli affetti, con i colleghi di Roberto quello del lavoro: era spiritoso, vitale. La prima parte, siamo negli anni 90, è un poliziesco, anche se c’è la storia d’amore con Monika, il matrimonio, la nascita della figlia. Poi arriva il cazzotto, la malattia, non lotta più contro il malaffare ma contro “la bestiaccia”, come dice al magistrato parlando del tumore”.

Nel cast Massimo Popolizio, Elena Tchepeleva, Paolo Briguglia, Biancamaria D’Amato, Stefano Alessandroni, Mario Sgueglia, Alessandro Riceci, Salvio Simeoli, Antonio Milo, e Maddalena Crippa.

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