26
giugno

RADICI – L’ALTRA FACCIA DELL’IMMIGRAZIONE: POSTICIPATO ALLA PROSSIMA SETTIMANA IL DEBUTTO DELLA NUOVA STAGIONE

Davide Demichelis

Era previsto per oggi il ritorno di Radici – L’altra faccia dell’immigrazione, ma la finale per lo scudetto di Lega Basket Sassari – Reggio Emilia – in onda in prime time su Rai 3 -  ha fatto slittare il debutto della quarta stagione. Dovremo dunque aspettare la seconda serata di venerdì prossimo, 3 luglio 2015, per vedere di nuovo al lavoro Davide Demichelis.

Radici – L’altra faccia dell’immigrazione: dal 3 luglio 2015 alle 23:00 su Rai 3

Sarà ancora lui a presentare al pubblico i ritratti dei “nuovi italiani” e le loro storie di vita quotidiana, mostrando come vivono gli immigrati e come sono le loro comunità qui in Italia, nonché analizzandone la commozione nel tornare nelle loro terre natali. Dall’interazione fra i protagonisti delle puntate e il conduttore emerge un ritratto della vita locale, della famiglia, dell’ambiente e della cultura dei luoghi da cui proviene ormai un decimo della popolazione italiana.

Lo scopo di Radici è quello di avvicinare il nostro pubblico a Paesi lontani, e al tempo stesso conoscere le radici di nuovi italiani che vivono nel Bel Paese. Quest’anno si andrà alla scoperta di Tunisia, Albania, Repubblica Dominicana, Perù e Filippine. Ma non solo: per la prima volta Radici incontrerà di nuovo i protagonisti delle sue primissime puntate: Rosita Carmina Ruiz, che quattro anni fa ci aveva guidati in Bolivia, e Magatte Dieng, con cui nel 2011 si andò alla scoperta del Senegal. Si andrà a visitare i loro Paesi d’origine ma soprattutto vedremo, a distanza di tempo, Com’è andata a finire la loro vita in Italia, il loro lavoro, la loro integrazione.

Radici – L’altra faccia dell’immigrazione: i nuovi protagonisti

Il fenomeno migrazioni muta con grande rapidità. In vari Paesi ormai si registrano più rientri che partenze, è il caso del Perù o della Repubblica Dominicana, dove il Prodotto interno lordo cresce del 6% all’anno. Rafael però, dominicano, non ha nessuna intenzione di lasciare Rimini, dove vive anche suo figlio. A Verona, dove Maribel risiede con suo marito, italiano, la comunità peruviana negli ultimi cinque anni si è dimezzata. Maribel, che in Perù si era occupata delle vittime degli attacchi della guerriglia legata a Sendero Luminoso, porterà il pubblico a conoscere uno dei problemi più scottanti del suo Paese, l’emergenza ambientale dovuta in gran parte allo sfruttamento minerario delle Ande: dai 4900 metri d’altezza fino a La Oroya, una delle cinque città più inquinate del mondo.

Con Emelyn Baldos si andrà alla scoperta delle Filippine dei contrasti: il caos di Manila, con i suoi dieci milioni di abitanti, e la vita nelle campagne, i fasti di Imelda Marcos e la miseria di Tondo, il quartiere dove un milione di persone vive e lavora fra i rifiuti. Emelyn ci porta a vedere anche il suo campo di riso, è lì che ha investito il primo stipendio percepito in Italia.

Sonila Alushi, albanese, ha lasciato Tirana nel 1997 per fuggire dai disordini di una rivolta civile che ha rischiato di far sprofondare il Paese nel caos. Oggi ha tre imprese di pulizie e ristrutturazioni a Bergamo, in società con suo marito, anche lui albanese. Infine, la Tunisia di Majdi Karbai. Stretta fra la spinta alla democratizzazione e le minacce dei fondamentalisti islamici. Su quella sponda del Mediterraneo però continuano ad approdare anche molti italiani. Michele, imprenditore foggiano, a pochi chilometri da Tunisi coltiva carciofi, che rivende nella sua Puglia.

L’appuntamento è per la prossima settimana.

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