Canale 5 trasmette questa sera la decima puntata de Le Tre Rose di Eva 3, la fiction Endemol che lo scorso venerdì si è dovuta accontentare di un misero 14.7% di share contro le repliche de Il Commissario Montalbano. Un risultato che non stupisce, visto l’indugiare su una trama e su dei personaggi che dal 2012 ad oggi hanno vissute storie fin troppo intense per aver ancora qualcosa di originale ed interessante da dire.
Sacrificio d’amore: un progetto low cost come Le Tre Rose di Eva
Ma il potenziale della serie resta perchè le trame noir, i delitti e le passioni che popolano Villalba in passato hanno saputo tenere i telespettatori con l’occhio incollato alla tv. Il tutto con uno sforzo economico di gran lunga inferiore a quello normalmente destinato a prodotti simili per il prime time: Le Tre Rose di Eva nacque infatti come prodotto low cost, con i costi di produzione abbattuti grazie ai tempi strettissimi di ripresa e alla struttura delle puntate.
Al binomio successo/risparmio la società che fa capo a Paolo Bassetti non ha intenzione di rinunciare e dunque starebbe lavorando ad un nuovo melò da prima serata dal titolo Sacrificio d’amore, per un totale di ben venti puntate. Endemol stima che ogni serata televisiva potrebbe costare meno di settecentocinquantamila euro, ancor meno dunque de Le Tre Rose di Eva. Il tutto realizzabile grazie ad una sinergia tra lavoro di sceneggiatura e ritmi del set, che farebbe aumentare il numero di minuti girati al giorno.
Sacrificio d’amore: il nuovo rilancio degli studi tv di Torino
Un espediente che ha già dei precedenti nel mondo della tv, basti pensare alla fiction di Rai 3 La Squadra che introdusse con l’allora casa di produzione Pearson Television (poi Grundy Italia, ora FremantleMedia) un modello di produzione industriale nella lunga serialità. Con lo spin off La Nuova Squadra si arrivò addirittura a girare stabilmente, in contemporanea, con tre troupe diverse. Ma i legami tra le produzioni made in Naples e made in Turin non finiscono qui.
Sacrificio d’amore dovrebbe essere prodotta nella città piemontese in modo da rilanciare gli studi di produzione Telecittà, ormai orfani di Centovetrine; ma Torino proprio in queste settimane è diventata teatro di un’altra serie, Non Uccidere, che andrà in onda su Rai 3 e che sta invece rilanciando i Lumiq Studios. Ebbene, il primissimo progetto di Non Uccidere, diverso strutturalmente da quello poi andato in produzione, doveva vedere la luce proprio a Napoli, e proprio in sostituzione de La Nuova Squadra. Quando il titolo non era ancora quello né il pure noto Delitti in famiglia bensì… Squadra Mobile. Sì, proprio come la fiction Taodue attualmente sugli schermi.
Della serie: com’è piccolo il mondo. Anche quello della tv.
1. Marco89 ha scritto:
22 maggio 2015 alle 12:35