Torna il Maurizio Costanzo Show, il programma che ha più vite dei gatti. Chiuso svariate volte, ha sempre trovato la formula per risorgere. Con quasi 4.400 puntate all’attivo ed oltre 32 mila ospiti, lo storico talk riapparirà ad aprile, a cinque anni dall’ultima puntata del 9 dicembre 2009.
“L’operazione era un po’ nell’aria”, dichiara Costanzo al Corriere della Sera. “Ne abbiamo parlato con il nuovo direttore della rete, Sebastiano Lombardi, uomo molto dinamico che viene dal marketing. Abbiamo trovato insieme la formula e la continuità per quattro puntate, una a settimana. Poi si vedrà, si deciderà…”.
Si ricomincerà da Rete4, dove tutto era partito nel lontano 1982, prima del fortunato e duraturo matrimonio con Canale 5, che a partire dalla scorsa estate ha rispolverato una sorta di ‘meglio di’ introdotto dallo stesso giornalista.
Stavolta però ci si concentrerà sull’attualità: “Parlerò della famiglia, del legame più antico della nostra società, della nostra cultura. Da un po’ di tempo la famiglia è messa da parte, nel panorama mediatico. Eppure è sempre stata lo sfondo prediletto della grande stagione della Commedia all’italiana: tutto aveva come perno quella cellula fondamentale dell’italianità. E lo stesso avveniva nei film comici di minor spessore. Oggi no. Quindi gioco quasi controtendenza”.
L’obiettivo di Costanzo è quello di ospitare all’esordio le vedove di Mike Bongiorno, Nino Manfredi e Gianfranco Funari:
“La scomparsa del coniuge è una variabile molto particolare della separazione. Si parla continuamente, appunto, di divorzi e separazioni. Mai di quell’aspetto che coinvolge migliaia di persone. Poi passerò al rapporto tra padri e figli. Vorrei Vittorio Sgarbi con il figlio. Vedremo”.
Inevitabile una sua opinione sulla crisi dei talk:
“L’unico ad aver capito il problema è Bruno Vespa che alterna spesso e volentieri puntate leggere all’approfondimento politico. Se il talk continua col tradizionale giro delle sette chiese, delle liti e dei confronti, non andrà da nessuna parte e certo non avvicinerà il pubblico alla politica, altro problema non da poco. Oggi come oggi, se mai dovessi ospitare un politico in trasmissione gli chiederei di parlare di se stesso, del rapporto con la vita normale. Altrimenti meglio che non venga”.
Ecco quindi un suggerimento ad Andrea Vianello e Urbano Cairo in merito al confronto diretto tra “Ballarò” e “Di Martedì”.
“Mi chiedo cosa aspettino le reti a cambiare giorno. Ma fateli in due serate diverse. Che senso ha duellare per un puntarello di share con ascolti comunque bassi? Tutto questo perché manca una rappresentazione della vita autentica”.
Costanzo cita infine Milly Carlucci, di nuovo sua dirimpettaia al sabato sera con “Notti sul ghiaccio” (qui la nostra recensione).
“Mi chiedo se la mancanza di un vero, grande show all’italiana possa essere risolto con una gara di pattinaggio sul ghiaccio. Quanti italiani pattinano? Il gelo del ghiaccio rischia di arrivare al telespettatore”.
A poche ore dalla pubblicazione dell’intervista, tuttavia, arriva una precisazione di Costanzo a mezzo Twitter:
Vorrei invitare a porre fine a questa mia presunta malevolenza nei confronti di @milly_carlucci. Non c’è. E’ un’artista che stimo. Basta.
— Maurizio Costanzo (@mcufficiale) 27 Febbraio 2015
1. Red ha scritto:
26 febbraio 2015 alle 18:51