Promossi
10 ad Al Bano e Romina (per video e maggiori info clicca qui). L’ex coppia d’oro della musica italiana finalmente riunitasi sul suolo tricolore non può che emozionare, nostalgici e non. E’ stato l’evento di un Festival che di evento ha avuto poco. Voto all’intensità del momento, non certo ad Al Bano che, forse per emozione o semplicemente carattere, ha sovrastato un’insolitamente vispa Romina.
9 a Carlo Conti. Scanzonato ma mai sopra le righe, è stato super protagonista della settimana festivaliera, molto più dei predecessori Fazio e Morandi. Carlo ha dato una risposta a chi, ritenendolo un “mediano” della tv, lo considerava inadatto.
8 a Nek. Il rischio di un’assenza dalle scene, più o meno lunga, era quello di una perdita d’appeal in favore delle nuove leve dei talent show. E, invece, Filippo Neviani, di ritorno all’Ariston, non perde occasione per dimostrare chi è e chi è stato.
8 a Il Volo. Avrebbero potuto cantare anche l’elenco telefonico e probabilmente avrebbero vinto lo stesso. L’attaccamento che il pubblico di Rai1, che lo segue dai tempi delle edizioni record di Ti lascio Una Canzone, è smisurato. La loro vittoria ha fatto storcere il naso a molti, eppure se rapportiamo brano ed esecuzione al loro genere quanto portato sul palco dell’Ariston non è poi così male. Peraltro è giorni che stazionano alla prima posizione su I Tunes.
7 al Festival di Sanremo 2015. Sarà per la conduzione familiare di Conti, sarà perchè ormai la gara canora in tv è di casa o per una serie di scelte autorali dalla latente originalità, ma questo Festival sembra aver preferito la normalità al fattore evento (eccezion fatta per Al Bano e Romina che comunque potevano esser sfruttati ancora di più). Se comunque nelle ultime edizioni la noia era in agguato, quest’anno quanto meno c’è stato un certo ritmo nella scaletta e un sacrosanto sapore nazionalpopolare.
7 ad Annalisa. In un Festival in cui i talent show per “adulti” non hanno brillato, lei è quella che si è piazzata meglio. E pensare che tra tutti gli ex amici ancora in auge è quella che più si è staccata dal programma che l’ha lanciata. Sarà (anche di questo) il merito del suo quarto posto?
7 ad Arisa. Rosalba Pippa ha sin da subito sfoderato gli artigli, mostrandosi più sicura rispetto ad una tesissima Emma. Ha fatto di testa sua, senza ben ponderare il contesto, ma alla fine ha lasciato il segno. Non potendo contare né su glamour e né tanto meno su capacità nel condurre, la cantante lucana ha scelto la via dell’imprevedibilità portando, nel bene e nel male, qualche sprazzo di “follia” all’Ariston.
7 alle Nuove Proposte posizionate in access prime time. E’ la cosa di cui Conti va più orgoglioso e in effetti ne ha tutti i motivi. Ha trovato un modo per valorizzare i giovani senza però intaccare gli ascolti del Festival.
6 al claim Tutti cantano Sanremo. Giusta la trovata del filo conduttore, peccato che nella maggior parte dei casi non si sia riuscito ad integrarlo con efficacia nella scaletta. La scelta degli ospiti, poi, non è stata sempre felice (perchè fare uno spottone a Joe Bastianich e Sky?).
Bocciati
5 ai troppi ospiti musicali italiani. Bravi anzi bravissimi ma forse anche per rispetto ai big in gara bisognerebbe porre freno ai “superbig” ospiti. Inoltre sarebbe auspicabile che omaggiassero Sanremo con le loro più belle canzoni senza promuovere i loro ultimi lavori. Nel caso di Tiziano Ferro, saremmo all’antica, ma se sei italiano, hai una canzone da promuovere e il tuo sogno è Sanremo (e non sei mai stato in gara) dovresti presentarti tra i big.
5 ai comici italiani. Questo non è stato l’anno dei comici a Sanremo: se a cavarsela meglio sono stati i più navigati Giorgio Panariello e Luca e Paolo, Angelo Pintus e Alessandro Siani pagano inesperienza e l’aver preferito il monologo – sempre ostico a meno che tu non sia Fiorello – ad una più semplice gag. Il comico napoletano – battuta sul bambino oversize a parte – aveva già fatto la stessa cosa tre anni fa.
5 ad Emma Marrone. Emozionata al punto da apparire impacciata in più di un’occasione, la cantante salentina non ha superato lo scoglio del Festival di Sanremo. Non l’ha aiutata nemmeno un look che non l’ha saputa valorizzare. Lei voleva cantare e ne avrebbe avuto ogni ragione: perchè non sfruttare le doti canore delle vallette, visti altresì i tanti ospiti musicali italiani (ma anche i comici canterini) ?
4 ad Anna Tatangelo, grande sconfitta del Festival. Altro che pregiudizi (che sicuramente erano più forti anni fa quando si piazzò nelle prime posizioni), la verità è che le canzone non era un granché.
4 a Rocío Muñoz Morales.Il Festival è finito ma un interrogativo continua ad attanagliarci: perché Carlo Conti ha deciso di servirsi di una terza valletta e chiamare all’Ariston la ballerina e modella spagnola? E’ vero ha portato quel tocco d’eleganza che al Festival non può mancare ma la fidanzata di Raoul Bova non è riuscita ad andare oltre il gobbo. Paradossalmente è stata molto più apprezzabile in conferenza stampa dove abbiamo capito che è dotata di cervello. Va detto comunque che quest’anno lo spazio concesso alle presenze femminili è stato limitato quasi esclusivamente alla presentazione dei cantanti. Lontani, insomma, i tempi in cui le “ingombranti vallette” Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis tenevano banco, oltre che per le mise audaci, per le interazioni con gli ospiti e il resto del cantante.
1 al Sottovoce di Marzullo registrato al posto del Dopofestival che, in contemporanea, faceva furore sul web. Vogliamo il Dopofestival in tv.
1. Groove ha scritto:
18 febbraio 2015 alle 11:15