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L’ORIANA: ANTICIPAZIONI SECONDA PUNTATA – 17 FEBBRAIO 2015

L'Oriana

“Quella fiction a Oriana non sarebbe piaciuta”. Queste le parole rilasciate al settimanale Oggi da Edoardo Perazzi, il nipote di Oriana Fallaci, a proposito di L’Oriana, la miniserie con Vittoria Puccini che, questa sera e domani su Rai1, farà rivivere la storia della celebre giornalista e scrittrice. A differenza di altre occasioni, in cui i parenti criticarono aspramente le trasposizioni televisive, il nipote, erede universale e custode della memoria della Fallaci, pur prendendo le distanze dalla sceneggiatura, non condanna la serie diretta da Marco Turco.

Il lavoro è bello, ma a lei non sarebbe assolutamente piaciuto…concepiva solo cose fatte o seguite interamente da lei.”

Per questo motivo, rivela Perazzi, tutte le sue opere non sono mai approdate a teatro o al cinema.

“Con Bergman ha provato per Lettera a un bambino mai nato, ma alla fine si sono detestati, si sono tirati i piatti”.

Il nipote sottolinea inoltre alcune forzature della miniserie.

“Mio nonno Edoardo, capo della Resistenza, era piccino piccino: hanno preso un figaccione con la barba perché fa subito eroe. Nel film c’è una giornalista che le gira per casa, l’Oriana l’avrebbe cacciata in due secondi e con violenza”.

Insomma, una promozione con molte riserve da parte del nipote. Per il responso del pubblico non ci resta invece che aspettare i dati Auditel di domani. Nel frattempo vediamo le anticipazioni della seconda ed ultima puntata, in onda, sempre domani, alle 21,10 su Rai1.

L’Oriana – Foto

L’Oriana – Anticipazioni seconda puntata – 17 febbraio 2015

Nel primo episodio abbiamo visto, durante una manifestazione di protesta a Città del Messico, Oriana rimanere ferita: è un massacro organizzato, la polizia spara sulla folla, muoiono centinaia di giovani, e lei – creduta morta – viene scaricata all’obitorio. Per fortuna un prete sente che respira. La morte vista da vicino e gli amori quasi mai a lieto fine, non portano però Oriana a cercare lidi più sicuri. Nell’agosto 1973 Oriana conosce Alekos Panagulis, leader della resistenza greca. Si incontrano il giorno in cui lui esce dal carcere: si innamorano, diventano inseparabili. Alekos è come lei: libero, senza dogmi, senza partito, con la stessa sete di verità. Sono giorni d’amore, e poi di dolore. Oriana vive il dramma dell’aborto, che poi decide di raccontare attraverso un monologo che diventerà un grande successo editoriale: Lettera a un bambino mai nato. E’ l’unico periodo della sua esistenza in cui si divide tra vita pubblica e vita privata.

Poi, di colpo, nel giro di pochi mesi, l’idillio si rompe. Alekos muore in un incidente stradale ‘provocato’. La disperazione, il dolore, il pianto, si riversano nella scrittura di Un uomo: non è giornalismo, parla di loro due, d’amore, di lotta, del trovarsi, del perdersi. Oriana è spezzata dentro, è stanca. Ma ‘ci sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. E lei conosce solo un modo, una sola strada, per non sottrarsi: ricominciare ad andare, in un mondo che ai suoi occhi assomiglia sempre più a un inferno.

Tra le tante grandi interviste ai potenti della terra, la più rocambolesca e incredibilmente avventurosa è quella a Khomeini. Nel corso di un confronto-scontro, Oriana trova il coraggio di una sfida impensabile: si toglie davanti al padre della rivoluzione islamica il chador che era stata costretta ad indossare. Un confronto a muso duro con il Potere. Forse l’ultimo, perché il suo giornalismo d’assalto sembra non trovare più spazio nel nuovo che avanza.

Così, con uno degli scarti più clamorosi della sua esistenza, decide di dire addio a quotidiani e settimanali e si ritira a New York a scrivere il racconto della sua vita e della sua famiglia. Dopo tante guerre, cerca la pace. Ma s’illude. La tranquillità viene interrotta una mattina del 2001: è l’11 settembre, le torri vengono giù ‘in diretta’, il mondo cambia, non sarà mai più quello di prima. E anche la vita privata di Oriana è sconvolta: ha da poco scoperto di avere un tumore ai polmoni. Lo chiama “L’Alieno”. La sua battaglia diventa quella per resistere al Male, e – insieme – quella contro il terrorismo, l’estremismo, il fanatismo religioso. E’ tempo di tornare in pubblico al giornalismo d’assalto. Ma è anche il tempo di una riflessione su quanto l’Oriana adulta, con il suo fondamentalismo laico, appaia in contrasto con la giovane ragazza fiorentina curiosa del mondo e aperta a confrontarsi anche con le culture più lontane da lei.

Quando la fine appare ormai vicina, Oriana decide di abbandonare l’esilio americano e di tornare a casa, in Italia. Per rivedere per l’ultima volta la sua Firenze. Ed è lì che rincontra Lisa. La ragazza, che sta per diventare una giovane madre, è per lei specchio di un nuovo modo di essere donna e giornalista. E il rimpianto di quello che poteva essere la sua esistenza e non è stata, si coniuga con la consapevolezza che proprio quel suo approccio, burrascoso e passionale, con la scrittura e il mondo, ha aperto la strada a tante altre donne che verranno dopo di lei.

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