Antonio Socci, Announo

“Il re è nudo” ieri sera lo ha gridato Antonio Socci. Ospite di Announo, il giornalista ha rimproverato i giovani opinionisti della trasmissione, che – come spesso accade – si accapigliavano in discussioni tanto inconcludenti quanto astratte. E a giudicare dalla reazione del pubblico in studio, che lo ha applaudito, lo scrittore deve aver dato voce al pensiero di molti.

Dopo aver ascoltato la drammatica storia di Lidia Solano Herrera, il cui figlio di tre anni è stato rapito e portato in Siria dal padre jihadista, Socci ha invitato i giovani protagonisti di Announo ad abbandonare le tesi ideologiche e ha tirato loro le orecchie per i continui botta e risposta innescati.

Antonio Socci ad Announo: questo spettacolo crea odio

“Questo spettacolo lo vedo dagli anni ’70 e ha sempre prodotto contrapposizioni e odio. Pensiamo a come aiutare concretamente i profughi. Le persone inermi minacciate di massacro vanno difese” ha affermato.

L’appello al buon senso, però, sembrava non aver sortito effetto. E così, prima che i baby opinionisti tornassero ad azzuffarsi, il giornalista ha rincarato la dose, come fosse di fronte ad una scolaresca indisciplinata.

Antonio Socci vs i ragazzi di Announo: ho orrore del vostro pollaio!

“Ho orrore del vostro pollaio! Siete un sacco di ragazzotti che parlano senza sapere niente, per sentito dire. Siete dei dilettanti e dei fanatici. Questo è un pollaio, ne ho orrore. Guardate il volto di questa donna e i volti che abbiamo visto prima: un po’ di pietà e di umanità! Ditevi: il mio punto di vista davanti a queste storie, a persone vere, può cambiare? Oppure è sempre la conferma al mio partito preso, alla mia ideologia?” ha strillato.

La dirompente sfuriata dello scrittore è stata applaudita dal pubblico in studio, che probabilmente covava una certa insofferenza per la piega impressa al dibattito. Ma non è certo la prima volta che i giovani opinionisti creano scompiglio ad Announo. Spesso, infatti, il talk show condotto da Giulia Innocenzi si traduce in un confronto tra pareri ‘preconfezionati’, infarciti di luoghi comuni che creano un circolo vizioso inconcludente.

Come evidenziato da Socci, il punto debole di Announo sta proprio nell’atteggiamento dei commentatori e nella gestione dei loro interventi. A giudicare da quanto accade nel programma di La7, credere che i baby opinionisti siano necessariamente meglio dei loro omologhi adulti è soltanto un’illusione giovanilista.

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