3
novembre

IL NOSTRO PICCOLO GRANDE SHARE

Il Nostro Piccolo Grande Amore

Lifestyle e tutorial ci sono ancora ma assumono tutt’altro valore. Del resto, con il filone casa e cucina non si può andare avanti all’infinito, soprattutto se la concorrenza e gli obiettivi d’ascolto diventano sempre più ambiziosi.

Il “nuovo” Real Time

La svolta di Real Time va nella direzione dello storytelling e prevede perlopiù il racconto di realtà particolari, le cosiddette sottoculture. Realtà particolari che -intendiamoci- ci sono sempre state, seppur confinate in determinate fasce di palinsesto. La prorità, infatti, era tutta per le produzioni italiane (che fino alla stagione scorsa, però, non prevedevano docureality) e i grandi personaggi stranieri (Buddy e Gordon Ramsay), forieri dell’affermazione in termini di ascolti e notorietà dell’emittente di Discovery.

Il Nostro Piccolo Grande Amore ha toccato il 7.4% di share

Ora, invece, si inseriscono perfettamente nel nuovo corso del canale 31 – sottolineato da una rinnovata veste grafica – produzioni come Il Boss delle Cerimonie, Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Gipsy e Il Nostro Piccolo Grande Amore. Proprio quest’ultimo – docureality su una coppia affetta da nanismo – ha macinato ascolti record nella sua ultima puntata. Complice una concorrenza meno fratricida del solito, su Real Time/+1 il debutto della sesta stagione di Little Couple è stato visto da 859.000 telespettatori pari al 4.8% share nel primo episodio, e da 919.000 telespettatori pari al 7.4% di share nel secondo episodio.

Grazie a questo risultato, Real Time si è posizionato in seconda serata come settimo canale nazionale sugli individui, arrivando al quarto posto durante la messa in onda del secondo episodio. Si tratta di ascolti superiori a molte puntate di Bake Off e soprattutto al tanto strombazzato Amici. O, se preferite, pensate allo speciale Canzone, ieri sera dedicato ad Emma, che – in onda su Rai 1 dalle 23.05 – ha portato a casa solo il 5.46%.

Il Nostro Piccolo Grande Amore racconta la vita di una coppia di genitori nani, Bill e Jenn, alle prese con le difficoltà della vita quotidiana. La serie, proveniente da TLC, canale americano di proprietà di Discovery, incuriosisce, commuove e, perchè no, lancia un forte messaggio di vita. Il taglio, come quello della maggior parte dei prodotti di Real Time, è “observational” che attutisce l’elemento trash o di morbosità giocoforza insito nella trattazione televisiva di alcuni temi.

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3 Commenti dei lettori »

1. giacomo bartoluccio ha scritto:

3 novembre 2014 alle 16:31

da attento osservatore dovresti però tenere conto del fatto che Bake off e Amici vanno in onda in fasce orarie completamente differenti della seconda serata di domenica, che come è notorio è occupato dal calcio e dal nulla (vedi speciale – esagerato e inopportuno – su emma marrone manco fosse barbra streisand). Chapeau al risultato di real time al di la di tutto

Una piccola gentilezza: ascolto di xfactor weekly su Cielo, unica parsimoniosa e insensata finestra in chiaro sul talent di skyuno



2. Mattia Buonocore ha scritto:

3 novembre 2014 alle 16:52

@giacomo un confronto puntuale ovviamente non si può fare e inoltre non si parla solo di share ma anche di valori assoluti (e in questo senso Amici e Bake Off dovrebbero essere avvantaggiati). Si tratta pure di un prodotto molto ma molto meno ambizioso (e pubblicizzato).



3. liberopensiero ha scritto:

3 novembre 2014 alle 19:22

Ottimo esempio di come anche un reality possa veicolare messaggi positivi e di speranza, bella iniziativa.



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