Nonostante in pochi ne siano a conoscenza, la normativa italiana sull’audiovisivo prevede anche l’obbligo per gli operatori televisivi del Belpaese di destinare il 10 per cento della programmazione e degli introiti netti a “opere europee di produttori indipendenti e opere cinematografiche di espressione originale italiana”. C’è però chi, come riportato da Repubblica, è riuscito grazie ad AGCOM a rientrare tra i “privilegiati”, con la possibilità di essere parzialmente esonerato.
Tra questi vi è Disney, la multinazionale americana che nel Belpaese è attiva con un’offerta piuttosto variegata su Sky e con Disney Channel e Disney Junior anche su Mediaset Premium. Disney, infatti, aveva sottolineato l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo in quanto la qualità dei cartoni e produzioni italiane è inadeguata e non rispetta gli standard dei propri network. E AGCOM ha deliberato a suo favore per il biennio 2013 e 2014, esonerando anche Fox e Discovery Italia, e di questo passo non è detto che non possa intervenire anche per gli anni a venire.
Tra l’altro, tra le motivazioni che hanno spinto il produttore di Topolino e Paperino a presentare l’esposto vi è anche l’impossibilità di acquistare alcuni prodotti europei considerati in sintonia con la linea editoriale poichè i diritti sono già acquistati da altri operatori. Immancabili, comunque, le polemiche dei professionisti italiani del settore, che potrebbero a breve presentare un ricorso urgente al Tar del Lazio.
Oltre al danno economico (10 milioni di euro stimati, la Rai ne investe 18 e il settore fattura 100 milioni di euro l’anno) ci sarebbe anche un danno d’immagine, causato dalla stessa Autorità. Esonerando Disney, infatti, l’AGCOM – come sottolineato da Giovanna Koch portavoce degli sceneggiatori di Writers Guild Italia – “ha messo nero su bianco che i programmi italiani non sono buoni abbastanza”.
Il che è assurdo perchè è vero che spesso le produzioni animate italiane sono qualitativamente scarse (persino le Winx, malgrado il successo, perdono il confronto con molte produzioni estere) però così facendo si innesca un circolo vizioso che non permetterà al settore di migliorarsi. Se poi ci rapportiamo ai telefilm teen, non tutte le produzioni trasmesse da Disney ci sembrano così qualitativamente elevate.
1. lordchaotic ha scritto:
30 ottobre 2014 alle 16:32