20
ottobre

SANTORO VS TRAVAGLIO, URBANO CAIRO: ERO D’ACCORDO CON MICHELE, FARE DOMANDE NON E’ LESA MAESTA’

Urbano Cairo

Michele Santoro è salvo. “Ha fatto bene a riaffermare il principio che Servizio Pubblico offra a tutti la possibilità di dire quello che pensano e anche di replicare” ha dichiarato Urbano Cairo a Repubblica, dimostrando di aver seguito con attenzione la lite consumatasi giovedì scorso tra il conduttore e Marco Travaglio. Commentando il diverbio avvenuto in diretta tv, l’editore di La7 ha detto di concordare con Santoro, che intimò al collega ed editorialista di lasciare possibilità di replica agli interlocutori.

Urbano Cairo sulla lite tra Santoro e Travaglio

Travaglio è molto bravo nel fare le domande. Ma è giusto che anche a lui possano fargliene. Non è reato di lesa maestà ricevere domande da un ragazzo genovese (un angelo del fango) che ha dimostrato personalità anche di fronte a Beppe Grillo. Ero pienamente d’accordo con Santoro quando diceva che Burlando doveva poter dire la sua

ha affermato Cairo, aggiungendo anche di aver parlato con Santoro (“Travaglio non lo sento mai“) e di aver stipulato un accordo di reciproco rispetto. “Lui è libero di fare il talk con chi vuole, ha scelto Travaglio, che ha dato ottimi contributi“. Il manager ha anche ribadito di non interferire sulla “linea politica” del programma ed ha smentito le voci, circolate nei giorni scorsi, di una possibile chiusura anticipata di Servizio Pubblico.

Urbano Cairo: smentisco chiusura anticipata di Servizio Pubblico

Santoro ha piena autonomia e libertà nel fare Servizio Pubblico: è lui l’anima della trasmissione, sua la linea editoriale. E smentisco le voci su una anticipata chiusura del programma. L’arrivo di Giulia Innocenzi, il 13 di novembre con il suo Anno Uno ( in sei puntate) era programmato da tempo

Dunque Servizio Pubblico continuerà regolarmente, anche se al momento non è del tutto scontato che Marco Travaglio sia presente nella prossima puntata. Nei giorni scorsi Santoro aveva teso la mano al collega, invitandolo però a rispettare la linea editoriale; questi invece aveva replicato con toni polemici dalle colonne del Fatto Quotidiano.

Secondo Cairo, infine, “la rissa non porta ascolti. In tv lo share cresce nel momento in cui ci sono le idee“. L’attenzione dell’editore, però, rimane sempre fissa sugli ascolti dei talk show, rispetto ai quali il manager ostenta sempre e comunque positività:

Urbano Cairo, gli ascolti dei talk show

In questa stagione c’è un calo complessivo degli ascolti, ma per noi non va così male. Floris con diMartedì cresce poco a poco, mentre Ballarò cala. I fatti della politica condizionano l’audience di La7. Se ci sono le elezioni cresciamo. Nel 2011 il Tg era al 9.60% di share, l’anno scorso siamo scesi al 6.5-7%. La rete aveva il 3.8% di share nell’anno dello spread (2011) oggi siamo al 3.3%. Per Rai e Mediaset le perdite sono peggiori” ha chiosato Cairo.



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3 Commenti dei lettori »

1. Groove ha scritto:

20 ottobre 2014 alle 18:00

Per quanto riguarda Cairo direi che puó andare tranquillamente a braccetto con Scheri, per quanto riguarda l’autocelebrazione e la visione positiva (esagerata) delle cose direi che si assomigliano!!!



2. aleimpe ha scritto:

20 ottobre 2014 alle 18:06

Cairo l’ anno prossimo sarà cavaliere del Lavoro ?



3. grilloparlante ha scritto:

21 ottobre 2014 alle 18:44

Premesso che dopo aver sentito Burlando minacciare un giornalista locale con parole incredibili (l’avesse fatto un politico di destra ….) ho parecchio rivalutato il comportamento di Travaglio ad Anno Zero nei suoi confronti, la domanda che mi pongo da quella sera è: ma in tutti questi anni Santoro non se ne era mai accorto, che Travaglio non lascia parlare mai chi non la pensa come lui, che non tollera il contraddittorio, che se viene preso in contropiede ha reazioni al limite dell’isterico? Ma davvero nessuno si ricorda come rispose ad una ragazza simpatizzante di Forza Italia ad Anno Uno, dandole praticamente della cretina? No, fatemi capire, se lo fa con Berlusconi o Santanchè va bene, se lo fa con Burlando è lesa maestà? Dov’è finito quello sguardo luccicante di emozione e compiacimento con cui Santoro si ammirava la sua creatura (Travaglio) mentre aggrediva ferocemente qualsiasi politico di centro destra gli passasse sotto gli artigli? Che l’appellativo più gentile era mafioso corrotto?
Possibile che il telespettatore debba essere sempre trattato come un subumano senza memoria e senza neuroni? Ma si indignasse per cause migliori, Santoro.



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