22
luglio

RAI, L’INFORMAZIONE PRONTA A CAMBIARE. ACCORPAMENTI TRA LE TESTATE: I CDR DICONO NO

Mario Orfeo e Luigi Gubitosi

Accorpamenti e ottimizzazione delle risorse: i punti chiave della “riforma” dell’informazione Rai verranno presentati ufficialmente nel CdA di giovedì prossimo, 24 luglio. Il giorno prima, però, il Consiglio si riunirà in via informale per sondare il terreno e gli umori su quello che si annuncia un passaggio fondamentale per il futuro del servizio pubblico. Stavolta il DG Luigi Gubitosi ci metterà la faccia, più del solito. L’ammodernamento dell’apparato giornalistico, infatti, è un cavallo di battaglia che il top manager porta avanti sin dal suo arrivo a Viale Mazzini.

Ispirata dall’interventismo del nuovo corso renziano in Rai, la riforma prevede una manovra diretta sulle testate giornalistiche, con una riduzione dei direttori e dei vice. Stando alle indiscrezioni, sarebbe anche allo studio l’eliminazione delle edizioni brevi dei notiziari e l’annullamento di ogni sovrapposizione giornalistica in palinsesto. L’idea è quella di affidare ad ogni testata una mission ben precisa, con l’obiettivo di razionalizzare le risorse ed offrire allo stesso tempo un servizio completo in base alle varie esigenze informative del pubblico Rai.

Rai, riforma informazione: Rainews ingloba il TgR?

Secondo quanto trapela alla vigilia, in base al nuovo piano il Tg1 potrebbe inglobare Rai Parlamento, così da mantenere e rafforzare il suo carattere istituzionale. Il Tg2 potrebbe specializzarsi sull’approfondimento, il Tg3 sull’informazione regionale e internazionale. Dopo le polemiche sui presunti sprechi delle sedi regionali, per il TgR si potrebbe invece prospettare un‘integrazione con Rainews. La testata allnews attualmente diretta da Monica Maggioni diventerebbe così la più grande del servizio pubblico. La riforma è ambiziosa, per certi versi copernicana, e proprio per questo non sono mancati i pareri negativi al riguardo.

Rai, riforma informazione: polemici i CdR

Polemica la reazione dei Cdr di Tg1, Tg2, Tg3, Rainews24, Giornale Radio, Rai Parlamento, Rai Sport, Ufficio Stampa e Coordinamento dei CdR della TgR:

“Accorpare per accorpare sembra soltanto un escamotage per fare tagli lineari che portano risparmi marginali o favorire qualche direttore amico. Se davvero viale Mazzini ha intenzione di riformare finalmente l’informazione Rai, si confronti con i CdR e l’Usigrai, senza dimenticare che sono i giornalisti quelli che poi fanno informazione (…) Se davvero viale Mazzini intende risparmiare, allora non acquisti da società esterne programmi realizzabili con risorse interne, razionalizzi le spese con processi trasparenti e mirati alla produzione, senza trincerarsi dietro un fantomatico segreto industriale che chiude ad ogni ipotesi di controllo

scrivono i giornalisti, che chiedono chiarimenti sul piano di riforma. Si annuncia battaglia. Il progetto arriverà in Consiglio giovedì per essere illustrato formalmente: in quella sede ne sapremo di più.  Poi ritornetà tornare sul banco del CdA dopo l’estate, per la fase decisiva e di approvazione.

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6 Commenti dei lettori »

1. MisterGrr ha scritto:

22 luglio 2014 alle 11:47

Boh, secondo me l’idea non è così male, onestamente.



2. aleimpe ha scritto:

22 luglio 2014 alle 12:12

E torniamo al telegiornale unico pre-1976 ?



3. iki ha scritto:

22 luglio 2014 alle 12:33

Renzi ha perfettamente ragione.
A cosa servono tutte queste testate?
Io farei così:
Lascerei TG1,TG2,TG3.
Poi RaiNews24(che racchiude Rai Parlamento e TGR)
Rai Sport
GR Rai unico per tutte e tre le stazioni.



4. Marco89 ha scritto:

22 luglio 2014 alle 13:58

Mi sembrano buone manovre. Forse Rai Parlamento nel tg1 è esagerato, ma alla fine si tratterebbero comunque vicende politiche.
Fosse per me i Tgr li abolirei completamente, a mio avviso non offrono nessuna qualità informativa aggiuntiva, se ci sono o non ci sono per me non cambia niente. Se uno è interessato si ascolta i propri tg locali.
E’ un progetto ambizioso sicuramente, che attira polemiche sicuramente, ma per me opportuno. Ci sarà sempre qualcuno a lamentarsi quando si cambia qualcosa, bisogna solo avere il coraggio di andare avanti. Almeno si vede qualche spiraglio.
Speriamo bene, di certo occorre collaborazione.



5. Phaeton ha scritto:

22 luglio 2014 alle 14:38

Capisco la preoccupazione dei giornalisti, ma questa non mi sembra una mossa del tutto sbagliata. Giustissimo non intaccare le tre testate principali, ma quella di rafforzare l’all news, tagliare alcuni sprechi, mi sembra anche giusto e normale oggi. Ci sono certe redazioni come quelle speciali e mattina del tg1 che a me sembrano veramente uno spreco, tantissimi giornalisti per poi produrre cosa? Uno speciale all’anno? Rai parlamento poi non soltanto da notizie di dubbio interesse ma poi le sue edizioni sono ammazza auditel, io semmai lo dirotterei su rai2 e accorperei al tg2.

Lunga vita invece ai tg regionali che secondo me danno notizie utili e forse sono anche più utili di tutti i tg nazionali!



6. aleimpe ha scritto:

22 luglio 2014 alle 17:12

Ricordiamo che Rai Parlamento produce i Question Time che vanno in onda il mercoledì in alternanza su Rai 2 o su Rai 3.



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