20
marzo

L’ex moglie di Muccino, Elena Majoni, racconta a L’Arena le violenze subite. Timpano perforato, problemi alla mandibola e dente rotto

Elena Majoni - L'Arena

Elena Majoni - L'Arena

Forti, pesanti come un macigno e destinate a lasciare una scia indelebile sono le dichiarazioni fatte da Elena Majoni nella puntata de L’Arena andata in onda ieri. L’ex moglie del regista Gabriele Muccino decide di rompere il silenzio dietro al quale si è trincerata per anni, raccontando la sua verità sulle violenze subite durante il suo primo matrimonio. Una confessione toccante, fatta quasi in punta di piedi che sembrerebbe gettare un fascio di luce su una questione familiare delicata e oltremodo spinosa.

La cautela, come sottolineato nella parte iniziale della conversazione, ha portato la donna a non rilasciare in passato nessuna dichiarazione pubblica:

Si parla di Gabriele Muccino, quindi parliamo di un grande regista famoso […] Quindi sarebbe stata la parola di una persona normale contro la parola di un regista importante come Gabriele. Temevo che avrei alimentato il pettegolezzo, le chiacchiere, che avrei fatto soltanto del rumore inutile. Ho aspettato che arrivassero delle sentenze definitive, ci fossero delle prove. Io ho voluto parlare solo nel momento in cui non potesse essere più messa in dubbio la mia parola”.

Lo schiaffo e la perforazione del timpano

Dopo aver mandato in onda uno stralcio delle dichiarazioni che lo scorso anno il fratello dell’ex marito della donna, Silvio Muccino, aveva rilasciato nel stesso salotto domenicale di Rai 1 (clicca qui per maggiori info), Giletti lascia la parola all’ospite, la quale esordisce confermando l’episodio di violenza di cui aveva parlato il cognato: “Io ero al telefono con mia madre […] a un certo punto si è avvicinato Gabriele, probabilmente era alterato, mi ha tirato uno schiaffo.” Un gesto che definisce del tutto immotivato e gratuito. Il racconto prosegue con il resoconto degli istanti immediatamente successivi all’evento:

Io ricordo solo lo schiaffo e un fischio lunghissimo. È partito un fischio forte che non smetteva [...] ho capito che c’era qualcosa di grave. Ero sotto shock, non capivo niente. Sono andata solo da Silvio e ho detto ‘devo andare all’ospedale, subito’”.

Un complesso di inferiorità, unito ad un sentimento d’amore totalizzante, ha portato in un primo momento la Majoni a proteggere il marito, inventando al Pronto Soccorso una scusa che fosse in grado di giustificare la lesione subita, una perforazione del timpano:

Io mi sentivo che non ero abbastanza intelligente, abbastanza buona o sensibile da capire questa persona. [...] Ero innamorata. Quando ti innamori tendi a giustificare, a perdonare, a cercare di comprendere. Poi c’erano delle dinamiche familiari un po’ particolari e quindi ero ancora più portata a cercare di comprendere questa persona, che era particolare, che aveva delle reazioni particolari”.

Proseguendo la confessione, Elena lascia intendere al padrone di casa di essere stata vittima, durante il suo primo matrimonio, di una sequela di aggressioni da parte del suo ex marito. L’argomento, però, viene soltanto accennato: “Ci sono altri episodi, ma io non ne ho mai parlato e adesso vorrei parlare solo degli episodi che ho certificati e che sono provati”.

Il racconto prende di lì a poco una piega ancor più intima. Nel riferire di una consulenza psicologica ricevuta in America, l’ospite di Giletti non riesce a trattenere le lacrime: “Andai lì, come è scritto, con tutti i lividi in faccia e sulle gambe. Io, scusami se mi giustifico, però ci tengo a dire che è scritto lì, che non è solo una cosa che racconto io”. Stando al referto della consulente, la sua era una “sindrome da donna maltrattata”, “tipica delle persone che avevano il mio atteggiamento, che dicevano ‘no, lui non voleva farmi male, non lo farà più, non l’ha fatto apposta’”.

I problemi alla mandibola e la rottura di un dente

Incalzata da Giletti, desideroso di conoscere in quale momento Elena abbia deciso di invertire la rotta, denunciando il coniuge, la Majoni, pur facendolo a fatica, racconta di un episodio dolente che, in virtù della sua brutalità, l’ha portata ad uscire allo scoperto:

“[Gabriele] voleva che gli dicessi che lo amavo e mi prese qui – con la mano afferra la mandibola – e mi diceva ‘dimmi che mi ami, dimmi che mi ami’, io non riuscivo a dire che lo amavo […] allora alla fine mi ha – piange, si interrompe, dice al pubblico di non applaudire – tirato forte la mascella e lì ho avuto problemi per più di un mese con la masticazione, mi ha rotto un dente e così a quel punto io ho detto ‘devo andare via, per me ma soprattutto per nostro figlio’. Allora sono tornata in Italia”.

L’intervista costituisce anche l’occasione per parlare del fratello di Gabriele, l’attore Silvio Muccino, migliore amico dell’ex moglie del fratello, che durante il Processo ha voltato le spalle alla donna, fornendo una versione dei fatti diversa da quella a cui aveva assistito. “Quando ha mentito è stata dura perché non me l’aspettavo”, ammette la violinista. Subito dopo, però, ci tiene a sottolineare come abbia capito quel suo gesto:

È stata una doppia ferita, però conoscevo quelle dinamiche familiari, conoscevo la bontà di Silvio, il suo sentirsi anche responsabile della famiglia. Mettiamola così: lui ha difeso il fratello come io ho difeso mio marito. Abbiamo fatto lo stesso errore, tutti e due e quindi l’ho compreso, perché anche io ho nascosto per anni la verità”.

In seguito, però, il rapporto tra i due cognati si è ricostruito. Silvio Muccino, difatti, ha scelto di ritornare sui suoi passi, chiudendo i rapporti non solo con suo fratello, ma anche con i genitori. In un comunicato stampa in cui sente il bisogno di chiarire la natura delle incomprensioni avute con il fratello, l’interprete ha voluto anche chiedere scusa alla cognata, ammettendo poi – in diretta a L’arena – la sua falsa testimonianza. Un gesto, questo, che ha riportato la pace fra i due. “L’ho cercato io, esistevano già i social, sono riuscito a rintracciarlo perché non avevo il numero di telefono, niente“, dichiara la Majoni. Per poi rimarcare come con l’attore non ci siano più aloni di rancore e incomprensione: “Lui si sentiva tremendamente in colpa, ma io spero di non averglielo mai fatto pesare, spero che lui sappia che io, nonostante molte cose siano andata in un certo modo, non ce l’ho mai avuta con lui“.

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1 Commento dei lettori »

1. marco ha scritto:

20 marzo 2017 alle 16:53

La violinista di in bocca al lupo



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